Diabete di tipo 2 e malattia coronarica: esiti cardiometabolici più favorevoli con Dapagliflozin rispetto a Vildagliptin
L'inibitore di SGLT2 Dapagliflozin ( Forxiga ) ha prodotto maggiori benefici rispetto all'inibitore di DPP-4 ( Dipeptidil Peptidasi 4 ) Vildagliptin ( Galvus ) nel ridurre l'indice di massa corporea ( BMI ) e la pressione sistolica e migliorare gli altri esiti cardiometabolici tra i pazienti con diabete mellito di tipo 2 e malattia coronarica.
Gli inibitori di SGLT2 ( cotrasportatore del sodio-glucosio di tipo 2 ) hanno dimostrato di ridurre gli eventi cardiovascolari e lo scompenso cardiaco nei pazienti diabetici ad alto rischio cardiovascolare, mentre gli inibitori di DPP4 presentano effetti neutri e possono aumentare il ricovero ospedaliero.
L'obiettivo dello studio era quello di confrontare gli effetti cardiometabolici di Dapagliflozin e Vildagliptin nei pazienti con diabete di tipo 2 e con coronaropatia.
E' stato condotto uno studio randomizzato, in doppio cieco, a singolo Centro in cui 43 pazienti con diabete di tipo 2 e malattia coronarica ( età media, 63 anni; 52% uomini; frazione di eiezione ventricolare sinistra media, 57% ) sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Dapagliflozin ( n = 21 ) o Vildagliptin ( n = 22 ) per 6 mesi.
Una varietà di parametri cardiometabolici, tra cui emoglobina glicata ( HbA1c ), pressione arteriosa, colesterolo HDL e LDL, indice BMI, e livelli di emoglobina, sono stati misurati al basale e alla fine dei trattamenti ( valori medi al basale: HbA1c, 8.18%, pressione arteriosa sistolica, 124.98 mm Hg, colesterolo HDL, 46.55 mg/dL, colesterolo LDL, 92.26 mg/dL; indice BMI, 25.37 kg/m2, emoglobina, 12.30 g/dl ).
A 6 mesi, l'emoglobina glicata è diminuita in entrambi i gruppi ( Dapagliflozin: variazione media = -0.63, IC 95%, da -1.10 a -0.16; Vildagliptin: variazione media = -0.84, IC 95%, da -1.48 a -0.21; P = 0.22 ), senza alcuna differenza tra i cambiamenti nei profili lipidici.
L'indice di massa corporea è diminuito per i pazienti trattati con Dapagliflozin ( variazione media = -0.49, IC 95%, da -0.80 a -0.18 ), mentre è aumentato per i pazienti trattati con Vildagliptin ( variazione media = 0.71, IC 95%, 0.30-1.12, P inferiore a 0.001 ).
Inoltre, sono state osservate riduzioni della pressione sistolica ( variazione media = -9.87, IC 95%, da -18.00 a -1.75, P = 0.166 ) e della troponina T ad alta sensibilità ( variazione media = -2.49, IC 95%, da -4.50 a -0.47; P = 0.002 ), e aumento dell'emoglobina media ( variazione media = 0.98; IC 95%, 0.54-1.42; P = 0.001 ) tra i partecipanti trattati con Dapagliflozin.
Per coloro che hanno assunto Vildagliptin, il volume medio delle piastrine è aumentato ( variazione media = 0.64, IC 95%, 0.19-1.10; P = 0.011 ).
Non ci sono stati cambiamenti significativi nei marcatori infiammatori tra i due gruppi.
Gli effetti extra-glicemici di Dapagliflozin e di Vildagliptin sui parametri cardiometabolici nel diabete di tipo 2 e malattia coronarica sono risultati diversi.
Gli effetti più favorevoli di Dapagliflozin rispetto a Vildagliptin possono spiegare i benefici cardiovascolari osservati solo nell'inibitore SGLT2. ( Xagena2018 )
Fonte: American Heart Association ( AHA ) Scientific Sessions, 2018
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